La contrazione dei consumi e la voglia di ripresa
Il 2009 oltre a vedere una contrazione del Pil pari al 5 % ha prodotto una netta riduzione dei consumi.
La discesa. Di media, l’anno scorso, ogni famiglia ha speso l’1,7% in meno rispetto all’anno precedente. I dati arrivano dall’Istat e a lettura approfondita risultano essere ancora più grigi. Considerando infatti anche l’aumento dei prezzi, che nel 2009 è stato pari in media allo 0,8%, e altri fattori emerge che la contrazione è stata ancora più acuta.
Calano anche i consumi alimentari. L’anno passato ha anche registrato una flessione del reddito disponibile famigliare e gli effetti si sono fatti sentire anche sulla dieta: rispetto al 2008 la spesa per alimentari e bevande è scesa del 3%. E le famiglie che confessano di aver ridotto quantità e qualità di prodotti acquistati sono in aumento. Il calo dei consumi alimentari è stato registrato maggiormente nel Mezzogiorno. Il trend è lo stesso anche per le altre spese.
Rialzarsi. È indubbio come sia necessario ritornare a crescere e ricreare nuova occupazione: evitare che si perdano nuovi posti di lavoro è il primo obiettivo. È necessario che imprese e lavoratori mettano assieme le forze e che si impostino strategie di guadagno più nel lungo periodo.
Previsioni d’acquisto. Ma è una lotta dura e complessa, e il timore è che la contrazione dei consumi sia destinata ad aggravarsi nel corso del 2010. Tuttavia, gli ultimi dati dell’osservatorio Findomestic, fanno ben sperare. Si parla di un recupero nel giro di tre mesi delle previsioni d’acquisto di viaggi e vacanze, per arredamento ed elettrodomestici. E risulta sempre più diffusa la richiesta di prestiti veloci e personalizzati.