Colomba pasquale. Tra gusto e tradizione.

La Bibbia narra che una colomba, dopo il diluvio universale, tornò da Noè con un ramoscello d’ulivo nel becco per testimoniare la riconciliazione fra Dio e il suo popolo. La colomba, simbolo di pace e d’amore, durante le feste pasquali chiude i pranzi con parenti ed amici accompagnata sovente dalle uova di cioccolato. Questo dolce simbolo della Pasqua ha profonde radici che risalgono all’epoca medioevale, quando Re Alboino invase l’Italia con le sue orde barbariche conquistando Pavia.

Mentre decideva il destino della città stando seduto sul suo trono all’interno della basilica di Pavia, si presentò presso di lui un vecchio fornaio con dei pani dolci a forma di colomba; l’artigiano disse: “Sire, io ti porgo queste colombe quale tributo di pace nel giorno di Pasqua”. La colomba di Pasqua è legata anche ad un’altra leggenda che risale al tempo della battaglia di Legnano del 1776, vinta della Lega dei Comuni lombardi contro il re Federico Barbarossa.

La dolce colomba sarebbe nata dall’idea di un condottiero del Carroccio, che avrebbe fatto preparare da un panettiere dell’epoca dei pani di uova, farina e lievito a forma di colomba; questi dolci furono creati per omaggiare i tre splendidi uccelli bianchi che durante la battaglia di Legnano si erano posati sopra gli stendardi dei comuni lombardi.

La colomba divenne il dolce tradizionale della Pasqua italiana nei primi anni del Novecento, quando la rinomatissima Motta lanciò sul mercato un dolce pasquale con la forma di colomba glassata, molto simile nel gusto e nell’impasto con uvetta e canditi, al panettone natalizio.

Fu il 1930 l’anno del boom della colomba Motta, quando l’azienda originaria di Milano commissionò ad un artista pubblicitario uno slogan che avrebbe reso la colomba il simbolo per eccellenza della tradizione pasquale: “Colomba pasquale Motta, il dolce che sa di primavera”. Oggi sono commercializzate sul mercato italiano le più svariate tipologie di questo dolce pasquale, farcite con creme, marmellata, cioccolato oppure impreziosite da mandorle e canditi per i più raffinati.

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