“Green Thinking” anche per le PMI: i consigli

Cosa si intende per “produzione sostenibile”?

A grandi linee un nuovo modo di fare impresa e creare valore, un processo produttivo in cui dimensione ambientale e sociale assumono la stessa importanza della sfera economica. Il Dipartimento Americano del Commercio, ha suggerito la seguente definizione: “la creazione di prodotti industriali caratterizzati da processi in cui vengono minimizzati gli impatti negativi sull’ambiente, viene effettuato un uso efficiente dell’energia e delle risorse, e allo stesso tempo sono sicuri per i lavoratori, la comunità e i consumatori e sono economicamente solidi”.

Andrew Wyckoff, direttore del settore per la scienza, la tecnologia e l’industria dell’OECD – Organizzazione
per lo Sviluppo e la Cooperazione Economica
(OECD, in inglese)- sostiene che “molte delle piccole e medie imprese, che rappresentano approssimativamente il 99% delle aziende e i due terzi dell’occupazione nei
Paesi membri dell’OECD, non hanno ancora abbracciato le grandi opportunità provenienti dalla green economy
, e sono costrette quotidianamente ad affrontare problemi quali la pressione dei costi da sostenere, la perdita di know-how e di risorse da investire al fine di attuare un miglioramento produttivo che sia anche ambientale”.

Quali sono concretamente le azioni che una PMI deve seguire per essere economicamente sostenibile?

In primis, formare un team interno di esperti che si occupi di calcolare l’impatto ambientale dell’azienda e decidere un set di priorità. Questa prima azione sarà seguita dalla selezione di indicatori utili per l’attuazione di un miglioramento che sia continuo nel tempo e non circoscritto solo ad un determinato periodo. Finita la fase della preparazione, entra in atto quella della misurazione, caratterizzata dall’identificazione di come i materiali usati nella produzione influenzino la performance ambientale (dai più semplici materiali di ufficio quali cartucce e toner – preferibilmente ecocompatibili e rigenerate – al processo di riciclaggio di carta e cartoncini utilizzati), dalla valutazione delle operazioni che possono facilitare tale performance (ad esempio l’efficienza energetica), e dalla valutazione del prodotto finale, sulla base di indicatori ambientale che ci dicono quanto lo stesso prodotto sia sostenibile o meno. Infine, una volta ottenuto un numero sufficiente di informazioni utili, entra in gioco la fase del miglioramento. In questo caso, l’interpretazione degli indicatori e dei risultati ottenuti, deve essere seguita dalle scelte opportune da mettere in atto per migliorare la performance produttiva e creare un piano d’azione.

If you can’t measure, you can’t manage”.
In italiano suona più o meno così: “se non puoi misurare, allora non potrai nemmeno gestire”, ed è il nuovo motto dell’Organizzazione per lo Sviluppo e la Cooperazione Economica.

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