Costo energetico di una stufa al pellet
Spesso, quando si vuole procedere all’acquisto di una stufa a pellet, le prime cose che si vanno ad osservare sono il prezzo che comportano l’acquisto e l’installazione, e il rapporto tra i costi ed i consumi. Di solito, infatti, la stufa a pellet viene scelta per sostituire un impianto di riscaldamento già esistente. Quindi, la domanda che sorge spontanea è: conviene passare ad una stufa a pellet? La risposta non può essere ovviamente una sola, perché dipende molto dalle esigenze di riscaldamento e dalla possibilità di approvvigionamento della materia prima, il pellet appunto. Partiamo dal presupposto che se si ha l’opportunità di procurarsene un tipo di qualità, a prezzo d’ingrosso, allora la convenienza del pellet è praticamente scontata. Per gli altri casi, non conoscendo il consumo, si possono tracciare delle linee di riferimento.
Le stufe a legna, in generale, presentano un buon rendimento calorico, e la segatura compressa riscalda in modo più efficiente del legno.
Per quanto riguarda il pellet, la materia prima migliore è la quercia, seguita da abete e faggio, che però hanno una resa calorica minore. Se si acquista in quantità di stock presso un importatore, allora i costi scendono sensibilmente. Per fare un esempio, se si collega un impianto a pellet ai termosifoni, basta un sacchetto di buona segatura al giorno per tenere ben calda una casa; considerando il costo del pellet in 4 euro circa al sacchetto, a fine mese la spesa si aggira intorno ai 120 euro (o anche meno se alcuni giorni la temperatura è più mite).
Partendo da questi dati, con la bolletta del gas alla mano, si può fare un confronto tra metano e pellet e valutarne la convenienza.