Il metodo THD e la sua efficacia mini-invasiva contro le emorroidi
Le emorroidi sono parti “normali” del nostro corpo, ovvero cuscinetti che aiutano la continenza anale, che diventano patologiche solamente nel momento in cui vanno incontro a modificazioni ed alterazioni.
Dal punto di vista medico le esatte cause delle emorroidi sono a tutt’oggi sconosciute ma si sa con certezza che diversi fattori giocano un ruolo importante nell’influenzare la comparsa di una condizione patologica. I principali sono rappresentati da:
- Transito intestinale irregolare, ovvero stitichezza o diarrea croniche;
- Tendenza alla sedentarietà;
- Obesità;
- Mantenimento della posizione seduta per molte ore al giorno;
- Gravidanza;
- Disfunzioni del pavimento pelvico;
- Sforzi intensi (es. sport o lavori faticosi);
- Predisposizione genetica;
- Invecchiamento.
Mentre su alcune di queste cause si può agire attraverso una seria riconsiderazione del proprio stile di vita, per altre non vi è nulla da fare ed è per questo motivo che prima o poi in alcuni soggetti potrebbe rendersi necessario un intervento chirurgico per risolvere i problemi di emorroidi.
Sino a non molti anni fa in caso di emorroidi gonfie e prolassate non vi era altra soluzione possibile che asportarle; operazione cruenta e che spesso lasciava strascichi nel paziente ben peggiori degli iniziali problemi emorroidari.
È stato però sviluppato negli ultimi anni un intervento alternativo, non invasivo e con bassa probabilità di recidive: il metodo THD Doppler, indicato anche per pazienti fisicamente debilitati o di una certa età anagrafica per via dei suoi ridotti impatti sull’organismo. Scopri di più su curareleemorroidi.it.