Le etichette influenzano la percezione degli alimenti
Anche quando si parla di preferenze alimentari, l’occhio vuole la sua parte? Certo che sì, e un’ulteriore dimostrazione è arrivata dai ricercatori dell’università di Gent che hanno condotto uno studio incentrato sul modo in cui l’etichetta di un cibo ne influenza in modo significativo la percezione gustativa.
Gli scienziati del Sensolab, laboratorio facente capo alla facoltà di ingegneria bioscientifica dell’ateneo belga, hanno organizzato un esperimento su circa 130 persone alle quali è stato fatto assaggiare del formaggio Gouda poco stagionato. I volontari non ne erano al corrente, ma anche se le etichette del prodotto cambiavano (es. alcune riportavano la scritta “light”, altre “meno sale”…), il contenuto della confezione era sempre lo stesso.
I risultati sono stati davvero interessanti: i formaggi light sono stati poco apprezzati dal campione di assaggiatori. Quelli che erano descritti con più basso contenuto di sale invece hanno ricevuto lo stesso apprezzamento delle varianti standard di formaggio.
Lo studio, per dirla con le parole di chi ha commentato la ricerca, “evidenzia che la percezione dei sapori avviene in mezzo alle due orecchie” e non in bocca, come tutti sarebbero portati a credere.
Grazie a questa scoperta chi si occupa della creazione e produzione di etichette per specialità alimentari può migliorare le sue attività: ad esempio, come suggeriscono i ricercatori, indicando il prodotto come generalmente più salutare senza entrare nello specifico nelle caratteristiche dei singoli ingredienti che potrebbero risultarne penalizzate.