A spasso in bici sul Lago Maggiore
Non sappiamo dire quale sia il miglior modo che possa esistere per fare delle indimenticabili vacanze, ma possiamo dire con certezza – senza timore di smentita – che stare a contatto con la natura e rinfrancare lo spirito e i sensi è fondamentale per ricaricare le batterie prima di rituffarsi nel periodo lavorativo. Se poi al contatto con la natura e all’ambiente circostante si unisce un sano rapporto con il proprio corpo, allora il risultato di questa somma è inevitabilmente il cicloturismo. Fare una vacanza in bicicletta significa perdersi nella voglia di esplorare ciò che la natura ci offre, conoscere e attraversare territori e luoghi nuovi, dove con le auto non si arriva, unendo lo sforzo fisico alla bellezza del contesto e il tutto in una dimensione rilassante, lontano dalla vita frenetica e dalla routine.
In questo senso il territorio del lago Maggiore tra monti e specchio d’acqua offre itinerari interessanti a partire dal maestoso Mottarone, che con i suoi 1.492 metri di altezza regna sovrano su Stresa, Arona e dalla cui cima si gode uno spettacolo che varia dal lago Maggiore al lago d’Orta, oltre che uno spettacolo visivo e anche olfattivo nel perdersi con lo sguardo dalla Pianura Padana agli Appennini in lontananza, dalle Alpi del Monviso al Monte Rosa.
Partendo da Stresa (altezza metri 200 slm ) di primo mattino con il fresco e l’odore della rugiada percorreremo i 15 km in mountain bike percorrendo un dislivello di circa 912 metri, con una pendenza media del 6,4% ed una pendenza massima del 13%, insomma una salita lunga e inesorabile ma quasi sempre all’ombra e dove – oltre al contatto con la natura fra boschi di faggio, betulle e abeti – ci si potrà dissetare, dopo 2,5km dalla partenza, alla Fonte Vitaliana e in seguito quasi giunti alla meta alla Fonte Federica a circa tre chilometri dalla vetta. I semi professionisti in 1h 30min ca saranno in vetta, a tutti gli altri consigliamo di godersi il panorama e il contorno naturale che circonda la passeggiata.
Per chi volesse risparmiare un po’ di fiato, ma cimentarsi comunque in una pedalata, consigliamo il classico “piano B” che prevede l’aiuto della funivia che parte da Stresa e affrontare successivamente i finali 150 metri di dislivello lungo il percorso L1, sempre ben segnalato, che sbuca proprio in prossimità della cima della montagna.
Ma l’altra esperienza da fare per un biker è il giro totale del lago con i suoi circa 160 km a “cavallo” del Piemonte, della Lombardia, attraversando il confine e pedalando in territorio Svizzero. Partendo da Arona in senso orario si arriva a Stresa passando per Baveno e facendo anche un sano giro (a piedi) sulle Isole del Lago Maggiore. Perdetevi nei vicoletti, aprite i polmoni per respirare l’aria del Lago e dei giardini fioriti, una vera e propria festa per la vista e l’olfatto. Si arriva così a Verbania, sempre con il lago sulla destra, per poi dirigersi verso Cannero e successivamente verso il confine Svizzero che si trova appena passato Cannobbio. In territorio elvetico si attraversa Locarno e ci si dirige verso Luino e Laveno tornando così in Italia e precisamente in provincia di Varese. Da lì ci si avvia verso Angera e voilà il giro è fatto.