Il Consulente SEO fa dei bilanci e lancia un’occhio verso il prossimo futuro
Stiamo giungendo verso la fine del 2018 e potrebbe essere un buon momento per fare delle considerazioni sulla SEO, così che ogni Consulente di settore possa prepararsi per affrontare il nuovo anno e quelli che verranno, sapendo a che punto siamo e verso quali mete ci stiamo dirigendo.
Aggiornamento sugli algoritmi di notizie false
Era l’anno 2010 quando Google annunciava un intervento contro le “content farm” che intasavano i risultati di ricerca ingombrandoli di notizie poco interessanti per gli utenti e neanche un anno dopo, durante i primi mesi, rilasciava l’importante aggiornamento sui suoi algoritmi denominato Google Panda che contrastava i contenuti duplicati.
Google, sempre di più alla ricerca della qualità, ha da tempo annunciato anche la “battaglia alle fake news”, prendendo provvedimenti nei confronti di chi pubblica annunci pubblicitari falsi, ponendone il divieto, oppure adeguando l’algoritmo nei confronti della “informazioni non autorevoli”.
Ora l’annuncio che è pronto un algoritmo contro le fake news è stato annunciato durante il mese scorso e sembra che sia dotato di capacità di analisi della scrittura, come vocaboli, struttura della grammatica, punteggiatura e complessità dei testi, tanto da “scovare” chi pubblica notizie false, prima che siano diventate di valore per l’opinione pubblica.
La ricerca vocale e gli snippet in primo piano cresceranno di pari passo
Una su cinque viene effettuata tramite ricerca vocale, ebbene si, parliamo proprio delle query effettuate dagli utenti su Google e la tendenza ci porta a credere che aumenteranno esponenzialmente, considerata la crescita dei dispositivi abilitati a Google Assistant ed è plausibile anche immaginarsi che si moltiplichino gli snippet in primo piano dove vengono inviati i risultati di ricerca vocali.
Quindi se la tendenza alla crescita persisterà, si potrebbe auspicare un top list delle ricerche organiche con alternanza di quello in primo piano, così da influenzare maggiormente sulle tendenze di ricerca eseguite degli utenti.
Uno sguardo all’intelligenza artificiale (AI) che potrebbe alimentare altre funzioni di ricerca
Quasi tre anni or sono veniva annunciato RankBrain per l’apprendimento automatico di Google per l’aiuto nell’elaborazione dei risultati di ricerca, dove è passato da una gestione iniziale del 15% delle query per passare alla gestione totale di tutte le ricerche.
L’intelligenza artificiale per Google è molto interessante ed importante, tanto che il colosso di Mountain View ha poi sviluppato API di Cloud Vision che ha la capacità di identificare un numero molto elevato di obiettivi.
Infine , come se non bastasse, dal progetto di Google Brain un’equipe specializzata nello sviluppo di AI per Google stà superando se stessa, costruendo un’intelligenza artificiale che è più abile dell’uomo a produrre l’IA stessa.
Attenzione però, perché le problematiche da risolvere sono diverse, ad esempio, considerato che l’IA tende a confondere la causalità con la correlazione, tanto da poter apparire addirittura “scaramantico”, proprio perché segnala legami tra cose non attinenti e poiché gli sviluppatori si occupano di questo algoritmo automatico, hanno ad oggi difficoltà nel prevedere come si “muoverà” rispetto agli altri programmi più “tradizionali”.
Allora ogni Consulente dovrà tenersi pronto nell’eventualità in cui si possano verificare risultati di ricerca dal comportamento imprevedibile e comunque l’IA avrà un impatto pressoché nullo sulle strategie SEO a lungo termine, perché ragionerà proprio come fa un umano.
Indicizzazione mobile-first
Gli utenti lanciano le ricerche in Google, costantemente in numero crescente da mobile ed hanno superato da più di tre anni le ricerche da desktop, per questo il team di Mountain View, sta andando sempre più incontro a questa esigenza degli utenti.
Infatti l’attenzione del Consulente SEO per il mobile dovrà essere maggiore, perché le classificazioni dei suoi elenchi partiranno sempre di più dalla versione dei contenuti mobile anche per chi utilizza il desktop, allora possiamo definire con una semplice frase che oggi un sito web privo di una versione per mobile può definirsi obsoleto.