L’Avvocato e la consulenza per i danni fisici subiti sul posto di lavoro

Un lavoratore dipendente di solito viene messo a conoscenza in merito alle sue tutele in caso di infortunio, qualora accada durante le ore svolte per la sua mansione, oppure per danno cagionato dalle attività stesse.

Per esempio subire una ferita al corpo durante lo svolgimento del proprio lavoro in ditta, comporterà un risarcimento delle spese mediche che il datore di lavoro dovrà retribuire, oltre ai sussidi di malattia e/o infortunio, nel caso si è impossibilitati a rientrare sul posto di lavoro.

Tuttavia uno degli Avvocati a Roma che si è interessato sulla materia negli ultimi anni, ci insegna che alcune tipologie di infortuni sul lavoro, di solito non sono così ovvie ed invece possono rientrare tra quelli che devono essere coperti dall’indennizzo.

Infatti uno dei più comuni e meno ovvi è proprio caratterizzato dalla perdita dell’udito che spesso si determina per “esposizioni di tipo lavorative” ad un eccessivo rumore perpetrato nel tempo.
Ad esempio lavorare costantemente in aeroporto, presso la pista di atterraggio degli aerei di linea, piuttosto che operare costantemente sull’asfalto con il martello pneumatico per lungo tempo, può essere una delle cause di timpano perforato, oppure di perdita di udito ed a questo punto un Avvocato esperto potrebbe valutare qualora ci siano i presupposti per poter essere risarciti.

La prima cosa da fare consiste nel provare che un’esposizione a questa tipologia di rumori sia stata eccessiva fisicamente per l’udito, che sia stata abituale e prolungata, quindi saranno dei responsi medici oggettivi che potranno attestare se vi sia stato il danno causato, oppure no.

A Roma presso lo Studio legale dell’Avvocato Epis: Consulenza sul livello eccessivo di rumore al posto di lavoro

L’esposizione al rumore durante le attività lavorative possono essere deleterie quando raggiunge almeno 85 decibel e per contestualizzarlo si può fare un analogia, ad esempio con il rumore di una macchina per lo smaltimento dei rifiuti, oppure un frullatore di quelli più rumorosi in uso presso le cucine italiane di una comune famiglia di Roma, piuttosto che anche di altre città della nostra penisola.

Ci sono molti attrezzi da lavoro o macchinari che superano la soglia di rumore tollerata dal fisico umano, come per citarne alcuni, una motosega, oppure diversi macchinari che si possono trovare presso le ditte delle nostre piccole e medio aziende della nazione

L’Avvocato trasmette alcune riflessioni fatte

Necessita cercare di comprendere per quante ore si è esposti a rumori che possono superare la soglia di tolleranza e se mancano totalmente adeguati dispositivi di protezione per l’udito.

L’Avvocato sostiene che oggi essendoci regole e normative più rigide, rispetto agli anni 70 ed 80, i problemi di questo tipo sul lavoro sono drasticamente diminuiti, perché un imprenditore è consapevole che fornire sicurezza e protezione ai propri dipendenti, è più vantaggioso che pagare indennizzi di infortunio o malattia.

Proprio per questo motivo, il datore di lavoro o chi ne fa le veci, di solito avvisa il dipendente circa i dispositivi di sicurezza e le protezioni che vengono fornite al lavoratore sul luogo di lavoro, pertanto, il mancato utilizzo, totale o parziale di una di queste, può determinare il mancato risarcimento dovuto nel caso di infortunio o malattia.

Gli Avvocati sostengono che vi sono per molti reparti di lavoro, interi corsi di formazione o seminari su questi argomenti, perché ogni datore di lavoro vuole evitare di avere fuoriuscite dispendiose per lesioni procurate ai lavoratori.

Da evidenziare comunque che se i datori di lavoro rispettano rigorosamente i requisiti imposti dalle normative sulla sicurezza nel posto di lavoro ed i dipendenti fanno altrettanto, ma di fatto un lavoratore subisce danni di salute ed è in grado di dimostrare che sia stato causato dall’ambiente di lavoro, ha ugualmente diritto a ricevere l’indennità dovuta.

Molti imprenditori potrebbero opporre resistenza al pagamento delle indennità per il lavoratore, in particolare quando il reclamo è presentato da un dipendente anziano, perché tutti noi tendiamo a soffrire di problemi fisici mentre invecchiamo, di conseguenza, un datore di lavoro può sostenere che le difficoltà di salute, possono essere semplicemente il risultato naturale dell’invecchiamento, non correlato a nessuna esposizione non conforme alle normative di sicurezza professionale.

Questo è il motivo importante per il quale necessita consultare un Avvocato che ha padronanza della materia che capisca come rivedere le cartelle cliniche e lo standard di prova applicabile per lo stato del dipendente.

Avvocato Simone Epis
Studio legale Avvocato Epis
www.studiolegaleavvocatoepis.it
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