Ordini di macchine utensili in diminuzione nel terzo trimestre 2019
Terzo trimestre negativo per la produzione di macchine utensili cnc: tra giugno e settembre 2019 la produzione di macchine industriali utensili, ha fatto registrare una frenata che si è attestata ad un -18,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
Il dato è rappresentato da Ucimu, all’interno di un studio condotto per misurare il peso delle commesse per le imprese italiane. Se a livello nazionale il calo è più vistoso (-19,3%) a livello internazionale la diminuzione è solo di poco più contenuta (-14%).
Vengono premiate le aziende che si sono comunque proposte su mercati di più vasto respiro, con una visione più internazionale, in cui la visione imprenditoriale ha perseguito mobiettivi che potevano sembrare di nicchia, come la lubrificazione minimale
Ma per le imprese italiane, è un anno negativo anche per quelle realtà che avrebbero dovuto fare da traino grazie agli effetti delle misure di industria 4.0.
I numeri sono una conseguenza indiretta del quadro di instabilità che si respira sia a livello internazionale che nazionale.
Se il duro scontro a distanza tra Usa e Cina sul piano delle tariffe doganali e non solo, sta azzoppando la domanda dei settori manifatturieri e automobilistici, i venti di guerra che periodicamente spirano dal Medio Oriente, frenano notevolmente la domanda di macchine nei settori del oil & gas.
Alle debolezze del quadro internazionale, si aggiungono poi le incertezze della situazione sulla politica interna, che ricadono inevitabilmente sui disegni della prossima legge di bilancio.
Alla lunga lista di domande che non hanno ancora risposta, si possono aggiungere la mancanza di conferme per le misure fiscali a sostegno di ricerca e sviluppo, automazione e robotica. Non ci sono certezze al momento nemmeno per quelle misure necessarie a sostenere i percorsi di internazionalizzazione delle piccole e medie imprese, da realizzare attraverso iniziative di presentazione aziendale.
Così come si resta in attesa di capire se verranno confermati i fondi per la formazione 4.0, necessari per adeguare le competenze dei lavoratori alle necessità della fabbrica digitale.
Percorsi formativi che oggi possono essere ulteriormente portati avanti, grazie alla disponibilità di strumenti come video corsi, video tutorial, how to, dirette streaming e strumenti di formazione da remoto (e-learning).
E sempre sul fronte della internazionalizzazione, nulla è dato di sapere sui fondi di supporto alla partecipazione delle imprese italiane ad eventi aziendali internazionali, che fino ad oggi hanno trovato nel credito di imposta uno strumento di sostegno adeguato.
Tutti da definire inoltre, gli incentivi per promuovere la presenza di investitori stranieri ad eventi fieristici in Italia, come le dimostrazioni tecniche di macchinari, per favorire l’incrocio fra domanda e offerta.
E anche per industria 4.0, dopo qualche anno dalla sua entrata in vigore, si possono trarre delle valutazioni che riguardano fondamentalmente la necessità di programmare gli interventi su un arco temporale più ampio di quello fatto finora.
Uno dei principali ostacoli per le imprese italiane alle prese con investimenti nell’ambito dell’automatizzazione e della robotica, è proprio l’assenza di un quadro di certezze in ordine alle risorse e alle misure di sostegno. Occorrerebbe quindi abbandonare una volta per tutte una previsione annuale, e ragionare su una programmazione pluriennale che possa rappresentare un più valido sostegno per le imprese.
Giuseppe Galliano Studio
C.so Cavallotti 24
28100 NOVARA ITALY
Tel. ++39-0321-613932-680319
Fax. ++39-0321-613932
www.giuseppegalliano.it