3d, animazioni, realtà virtuale e aumentata: differenze
Chi si occupa di video produzioni non può sottrarsi a un costante processo di innovazione, sia nelle tecnologie che nei linguaggi espressivi. A tecnologie diverse corrispondono sovente fruizioni dei contenuti diversi, con o senza l’ausilio di device dedicati.
Il risultato è che sovente chi produce diventa destinatario di richieste poco precise.
Si tratta di domande generate da una inconsapevole incomprensione di fondo sulla reale natura dei servizi che vengono richiesti.
Il motivo è legato all’eccesso di offerta presente in rete, determinato dalla volontà dei giganti dell’elettronica di consumo, di far accedere a servizi e prodotti digitali quante più persone possibile, senza preoccuparsi della loro reale comprensione.
Anche per questo motivo, in questo articolo, cercheremo di chiarire alcuni aspetti che potranno tornare utili a tutti coloro che sono interessati a richiedere produzioni video da impiegare per finalità di marketing, primi fra tutti le convention e le fiere in generale
Il legame fra realtà e mondo virtuale
La prima linea di demarcazione che è importante fissare, è quella che passa fra la realtà e i soggetti virtuali. È una linea paragonabile, se si vuole, a quella che separa ciò che è naturale da ciò che è sintetico.
Per restare nell’ambito dei video, le immagini reali sono – ovviamente – quelle che catturano la realtà attraverso l’uso di una telecamera. Immagini che resteranno reali al di là del lavoro che verrà eseguito in fase di post produzione.
Indipendentemente quindi, da quale sarà la loro elaborazione, con processi di color grading o meno, saranno comunque delle immagini catturate dal vivo.
Le immagini sintetiche invece, sono quelle totalmente prodotto al computer e che si basano su un modello tridimensionale. Questo modello 3D, grazie ad una serie di calcoli – il cosiddetto rendering – assume una verosimiglianza con la realtà, perché il computer consente di attribuire materiali e visualizzare, grazie ad un sistema efficace di simulazioni, come la luce interagisca con la materia, generando ombre portate o dirette e ad attribuire al sintetico una sembianza di verità.
Per questa ragione è più opportuno indicare questa tipologia di immagini come Video 3D.
Non a caso, quando ci fu il primo lancio sul mercato di questo tipo di video, ci si riferiva all’animazione tridimensionale. Oggi viene sempre impiegata nei settori dell’entertainment come videogiochi e cartoni animati, negli effetti speciali per cinema e tv; come si vede in questo articolo, l’ animazione tridimensionale e il video 3d trovano poi largo impiego nel settore della visualizzazione in ambito industriale.e nel campo della simulazione tecnica
I video stereoscopici
Sempre per chiarire il significato di alcuni concetti è giusto precisare cosa siano video stereoscopici. A questa tipologia risale forse il primo fraintendimento sul mondo dei video. In questo caso si trattava (e si tratta tutt’ora) di video che, grazie all’ausilio di speciali occhialini – passati alla storia come occhialini 3d – era possibile vedere immagini staccarsi dal video con la creazione di un tipico e spettacolare effetto ottico, definito appunto, tridimensionale.
La tecnica di ripresa per questo tipo di video, prevede l’uso contestuale di due camere e in questo modo viene trasferita sullo schermo la possibilità di vedere in tre dimensioni, aggiungendo la profondità
Filmati immersivi e video a 360 gradi
I filmati immersivi, noti anche come video a 360 gradi, sono invece video con prospettiva sferica, che replicano la tecnologia in uso per le fotografie panoramiche (Quicktime VR). Si trattava di un codec nato nel 1994 ma abbandonato poi dalla stessa Apple già nel 2004.
La tecnologia più recente ha condotto a passare da più complessi sistemi formati da 6 o più camere, a sistemi più snelli con camere stand alone dotate di due ottiche capaci di riprendere immagini a 360°.
La visualizzazione dei video immersivi può essere effettuata sia su dispositivi mobili che su PC.
Su smartphone e tablet l’esperienza è più accattivante, grazie agli accelerometri di cui sono dotati questi dispositivi, che permettono di provare un’ esperienza sicuramente coinvolgente di visualizzazione a 360°.
L’alternativa che è possibile provare è quella dei visori. Per citare due fra i principali device, si possono ricordare Samsung Gear oppure Oculus.
I video immersivi possono essere sia reali che virtuali. Possono essere anche virtuali e reali oppure stereoscopici, dotati cioè della profondità. In quest’ultima ipotesi, saranno necessari gli appositi visori per la loro visualizzazione. Stanno avendo un grande riscontro sia nel settore turistico, come dimostra questo stand dotato di visori a 360 gradi all’ ultima fiera del turismo in Giappone

La realtà virtuale
Proseguendo a fare chiarezza sul mondo dei video, occorre spiegare cosa sia la realtà virtuale. La realtà virtuale sfrutta la visualizzazione a 360 gradi, immersiva , consentendo però all’utente di interagire con il mondo esterno. Si tratta di una tecnologia già presente negli anni novanta, con la creazione dei primi mondi virtuali: su tutti il mondo virtuale di Second Life. Di recente invece, la realtà virtuale ha conosciuto una nuova accelerazione, che prospetta utilizzi sempre più ampi che esulano dalla sfera ludica, per proiettarsi su ambiti di business, come il settore legato all’ industria 4.0 e ultimamente anche al settore turistico ed alberghiero, tanto che molti fornitori di tv per hotel stanno proponendo device per la fruizione di contenuti immersivi per camere d’albergo
La realtà aumentata
Per concludere questa disamina, è utile chiarire cosa sia la realtà aumentata. In questo caso l’ambiente di riferimento non è un mondo virtuale, ma la realtà stessa che può essere conosciuta attraverso le informazioni tratte da device e dispositivi mobili.
Si tratta quindi di una contaminazione fra mondo reale e digitale, che consente di conoscere in tempo reale, informazioni visive e testuali sui luoghi in cui ci si trovi.
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