I cani e l’addestramento utile a fiutare il Covid-19 nell’uomo

I ricercatori stanno provando i cani ed i loro recettori del fiuto per intercettare il coronavirus così come hanno già fatto con il cancro

A volte le notizie curiose ed allo stesso tempo interessanti che riguardano i nostri amici fedeli a quattro zampe, possono essere diffuse da una semplice pensione per cani abituata ad avere resoconti che giungono da oltre oceano, perché il titolare che ha effettuato numerosi viaggi di lavoro nel nuovo continente in qualità di allevatore, ha ancora numerosi contatti attivi e riesce a ricevere informazioni preziose costantemente.

I cani sono già stati addestrati a fiutare il cancro nell’uomo

Le segnalazioni di cani che fiutano il cancro sono state documentate fin dagli anni 80, secondo quanto riportato in precedenza da Live Science e si è notato come molte cellule producano composti organici volatili (VOC) che hanno odori distintivi e sono presenti nel sangue umano, nella saliva, urina o respiro, come sostiene Cynthia Otto, un medico di medicina veterinaria e direttore del Working Dog Center di Penn Vet in Pensilvenia.

Gli studi hanno dimostrato che l’odore rilasciato dalle cellule cancerose è abbastanza unico ed il fiuto del cane ( riesce ad avere fino a 300 milioni di rilevatori di profumi, rispetto a circa 6 milioni delle persone ), possono individuare la presenza di cellule tumorali in mezzo a cellule sane; infatti, la maggior parte degli amici fedeli dell’uomo a quattro zampe, possono essere addestrati in circa sei mesi per identificare l’odore di un cancro specifico. La stessa capacità potrebbe consentire ai cani di identificare le malattie causate dal nuovo coronavirus.

I cani e l’addestramento per intercettare il coronavirus

Gli scienziati stanno addestrando i cani a identificare il COVID-19 grazie al loro olfatto sensibile e decisamente sviluppato, infatti un nuovo programma presso la School of Veterinary Medicine (Penn Vet) dell’Università della Pennsylvania sta sperimentando un metodo alternativo per il rilevamento delle malattie. I ricercatori stanno lavorando con i cani per vedere se il migliore amico dell’uomo ci può aiutare con la diagnosi precoce di COVID-19 negli esseri umani.

I cani che possono individuare il COVID-19 potrebbero identificare l’infezione in persone che sono asintomatiche e potrebbero svolgere un ruolo prezioso nella risposta alla malattia quando inavvertitamente, potrebbero contagiare altri individui.

Nel programma Penn Vet, otto cani saranno inizialmente addestrati in un ambiente di laboratorio, nel corso di tre settimane, impareranno prima a riconoscere l’odore di COVID-19 nei campioni di saliva e urina da pazienti infetti, attraverso una tecnica nota come imprinting degli odori. I cani avranno quindi il compito di differenziare tra le persone affette dalla malattia re quelle invece che non l’hanno.

Il potenziale impatto di questi cani e la loro capacità di rilevare COVID-19 potrebbe essere sostanziale, proprio per questo motivo, lo studio sfrutterà la straordinaria capacità dei cinofili di sostenere i sistemi di sorveglianza, con l’obiettivo di ridurre la diffusione di questo virus che si è sviluppato in tutto il Mondo.

L’esposizione al COVID-19 potrebbe rappresentare una minaccia per i cani?

Nel mese di Marzo, un cane da compagnia a Hong Kong è risultato positivo per COVID-19, e gli esperti sospettavano che avesse preso la la malattia dal suo proprietario infetto, per questo Live Science ha pensato fosse il primo esempio di trasmissione da uomo a animale.

Tuttavia, alcuni esperti erano dubbiosi circa la diagnosi del cane ed è bene constatare come inizialmente l’animale non abbia ricevuto un esame del sangue che avrebbe confermato la presenza di anticorpi coronavirus creati per combattere l’infezione, poi, un esame del sangue eseguito in seguito non ha trovato alcuno sviluppo di anticorpi.

Successivamente può essere stato possibile che il cane abbia sperimentato una lieve risposta immunitaria al COVID-19 che non ha richiesto la produzione di anticorpi specifici.

In conclusione si può affermare che in relazione all’andamento della formazione per i cani, continuando di questo passo, potrebbero essere addestrati completamente già per il mese di Luglio per fiutare ed intercettare il COVID-19 nell’uomo.

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